Il Museo della Memoria dell’Associazione Ticinese della Terza Età, si occupa fin dalla sua creazione, di promuovere e divulgare tutte le testimonianze sul nostro passato in forma documentale, audio e visiva. Come tangibile ricordo ed evocazione della storia nella Svizzera italiana, valorizzando in particolar modo i lavori di ricerca creati da tanti nostri lungimiranti concittadini, non necessariamente storici o letterati.
Condensare in poche righe con riferimenti oggettivi le oltre 250 pagine dell’importante opera di Silvano Codiroli, è stata un’impresa non facile, anche per chi come me, originario della valle Morobbia, si è già precedentemente impegnato in un lavoro di ricerca storica fotografica sulla realtà vallerana del passato. Pertanto, faccio volentieri riferimento alla eccellente prefazione di Silvano Toppi, nella quale rammenta con emozione, tra le altre cose, anche il periodo da lui passato a Pianezzo, quale compagno di classe, sottolineando le doti umane dell’autore. Introduzione perfettamente esaudiente e appropriata, sui numerosi temi trattati da Silvano Codiroli che toccano e approfondiscono le peculiarità della vita in valle del secolo scorso.
Raccontata con dovizia di particolari e significative fotografie, da una persona che l’ha sperimentata personalmente in modo intenso, dedicandosi per tanti anni, senza lesinare energie, alla vita sociale e pubblica della valle.Da sottolineare anche le riflessioni dialettali, in particolare il testo e la morale dello scritto “S’as trova piü” che ben inquadra l’evoluzione dei rapporti umani e sociali tra le persone. Mai come in questo caso, il motto “conoscere il passato per vivere al meglio il presente e pianificare il futuro”, permette al lettore di scoprire, nel bene e nel male, importanti spaccati della vita dell’epoca nella valle Morobbia.
Non così distante, se non addirittura simile, alla vita di tante altre valli della nostra bella Svizzera italiana dello scorso secolo. “La valle Morobbia non s’incontra così per caso, occorre cercarla!” È la frase iniziale sul retro della copertina del libro. Cercatela veramente, ne vale la pena: ma prima leggetevi il libro di Silvano Codiroli e la vostra visita, sarà sicuramente più coinvolgente.
Arbedo, 4 maggio 2017
Sandro Bassetti
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